croce bianca seconda puntata
DAL L'ALTRO GIORNALE DI FEBBRAIO 2012
su cosa sta investendo Marano
DA L'ALTRO GIORNALE DI MARZO 2012
Con l'auspicio che il 2012 sia un anno con grande attenzione alla solidarietà
da L'ALTRO GIORNALE DI GENNAIO 2012
CHIESA DI SANTA MARIA VALVERDE
Si riporta lo stralcio dell'articolo apparso sul L'ARENA il 28/01/2012 in merito ai crolli di S. Maria Valverde.
Il consigliere Formolo che già aveva avvertito della sicurezza statica della chiesa interviene.
...per la chiesetta di Santa Maria Valverde si è deciso di transennare e vietare soltanto l'uso della parte presbiteriale, per il resto la chiesa è agibile. «Calcinacci consistenti sono caduti sull'altar maggiore della chiesetta di Santa Maria Valverde», riferisce ancora il parroco don Andrea, «tanto che abbiamo dovuto liberare l'altare e spostare la statua lignea della Madonna. È caduto anche l'intonaco e le crepe, già esistenti, si sono allargate, anche se non è possibile quantificare il danno, perchè non erano mai state monitorate». La chiesetta, posta in splendida posizione panoramica sulla vallata, è meta di visite tutto l'anno, scelta dagli sposi per i matrimoni ed offre il servizio della messa la domenica pomeriggio alle 15. «Le ultime manutenzioni si riferiscono al novembre del 2010, quando ho fatto curare i danni per le infiltrazioni di acqua», continua il parroco, «anche le condizioni del tetto non sono delle più felici». Lavori che dovrebbe curare il Comune, proprietario del santuario, mentre la canonica è della parrocchia. «Da sempre si sa che Santa Maria Valverde è del Comune», conclude don Andrea, «c'è tutta la documentazione in canonica, che riferisce quante volte la parrocchia ha sollecitato l'intervento del Comune per le manutenzioni. Il sindaco Simone Venturini, però, dice di averlo saputo solo da poco tempo». Posizione che si ritrova anche in una risposta scritta del primo cittadino al consigliere di minoranza Jonathan Formolo, che chiedeva copia della documentazione in merito al progetto di restauro del Santuario e agli studi di integrità e sicurezza di Santa Maria Valverde. «Il santuario si riteneva fosse proprietà della parrocchia che, proprio per questo, negli ultimi anni ha presentato un progetto di restauro», dice il sindaco Venturini. «Recentemente siamo stati informati che il manufatto sarebbe di proprietà del Comune. Questa è una novità». Il consigliere Formolo però incalza: «Strano che il primo cittadino non lo sapesse, visto che ci sono diversi cenni storici nel libro “Marano di Valpolicella”, distribuito dall'ex sindaco Pietro Clementi, della cui amministrazione Venturini faceva parte. Ad esempio vi si legge che il 26-4-1825 il parroco e gli addetti alla manutenzione della chiesa informano i membri della deputazione comunale che la chiesa necessita di interventi urgenti, invitandoli alla soluzione del problema. Nel 1834 un regio decreto annette l'oratorio del Santuario al Comune». Qualche anno fa, parte la raccolta di fondi tra i fedeli per rifare il tetto della chiesetta con «un coppo per Santa Maria», ma la cifra raccolta è insufficiente. «L'amministrazione spende troppi soldi per rotonde e strade, mentre non cura i beni storici, come il tempio di Minerva ora coperto di erbacce», conclude Formolo, «invece è ora di investire nella sicurezza». Il sindaco Venturini non rilascia dichiarazioni.
LINK
http://www.larena.it/stories/Provincia/328095_parrocchiale_chiusa_calcinacci_a_s_maria/
Marano di Valpolicella e l'amministrazione cicala
L'amministrazione Venturini si può definire un'amministrazione cicala.
Quando uno dice "fare la cicala" significa "spendere spensieratamente, senza pensare al futuro" ed in effetti il Sig. Venturini ha speso molti dei nostri soldi per realizzare opere più o meno utili, ma sicuramente non a risparmio.
Si dice che la rotatoria di Rugolin è costata circa un 1.000.000,00 di euro, una bella spesuccia per Marano, ma basta andare a rileggere gli articoli apparsi sul "l'arena" riguardanti Marano per vedere il ns. Sindaco indaffarato a informaci che questa e quest'altra opera è ultimata, finita, completata (per poi magari accorgersi che non è stata nemmeno iniziata).
C'è un filo logico che unisce tutte queste opere? Cioè, esiste un disegno di mutazione del territorio volto al risolvere le necessità e i bisogni dei cittadini che giustificano queste ingenti spese?
Risposta scontata, no!
A parole appare di buon senso risolvere il problema della viabilità, dare assistenza agli anziani, enfatizzare l'aggregazione giovanile ecc. ecc.
Ma l'intenzione vera dell'amministrazione è quella di realizzare un'opera in ogni frazione, e non importa quale essa sia, o se appaia veramente necessaria. L'unica cosa certa e determinante, è che l'opera sia presente o costruita! Se un'opera è visibile, se ne parla, ed anche la si critica, in tal modo l'attenzione è sempre puntata su chi governa (andreotti consigliava ai neo politicanti "non ha importanza se di te parlano bene o male....importante che parlino), diventa secondario, se non spiegato per bene ai cittadini, capire se l'opera è davvero utile e soprattutto è fatta con giusti criteri di padre di famglia senza sprechi o diseconomie.
Ed ecco, che nasce un marciapiede che inizia dalla casa di Rossi per poi morire davanti alla casa del sig. Bianchi, e poi, se viene realizzata una piazza o un parcheggio questi vengono realizzati ai margini del centro abitato. Questo solo perchè, evidentemente era li che c'era posto!
Se poi in una frazione non serve nulla? Beh... si può sempre cambiare i pali dell'illuminazione pubblica o cambiare il tipo di pavimentazione! Tuttto questo senza la ben minima concertazione, non con le minoranze, si chiederebbe troppo, ma addirittura senza aver "sentito" le esigenze della colletività. Cosicchè un'opera invece di essere "sentita" dal popolo come effettivamente utile e condivisa negli interessi generali, appare molto spesso dedicata ai singoli soggetti.
E così facendo nel corso degli anni ci si trova con una rotonda da 1 milione di euro (€ 1.000.000,00), mentre, la stessa certamente necessaria, poteva essere fatta con 1/4 dei costi.
Con l'avanzo si potevano pensare ad altre opere, ad esempio:
- una sistema ciclabile che permetta lo spostamento tra le frazioni in bicicletta? manca!
- un sistema di marciapiedi che permetta lo spostamento nei centri abitati in sicurezza? manca!
- le palestre per le scuole? mancano! i bambini vanno in "palestre" scollegate dagli edifici scolastici su strade che spesso non dispongono di marciapiedi
- istituti scolastici di grado superiore? mancano!
- ecc. ecc.
Una domanda da referendum popolare sarebbe questa:
Avreste rifatto i marciapiedi di Via Chiesa o realizzati i marciapiedi (che mancano) per il collegamento tra la scuola di Valgatara e la sala polivalente usata come palestra?
Ma torniamo alle opere realizzate.
Queste opere, cicale pure loro, hanno, come l'insetto da cui prendono il nome, una vita limitata (le cicale vivono nel loro stadio completo solo per qualche mese, ma hanno uno sviluppo in forma di larve che arriva a durare anche 4 anni), proprio quasi come la vita di un'amministrazione.
Chi ricorda i rallentatori di Valgatara realizzati nel dicembre 2011 e rimossi prima di vedere la luce del 2012, tutto pare già una vecchia storia già vista e rivista. Per questo con tale ulteriore contributo, Non dimentichiamo quanto, il Consigliere Gian Antonio Carlassara, già ci ricordava qualche tempo fa (che qui di seguito riportiamo). La storia come si dice non è acqua.....................!
A voi il triste giudizio sull'Amministrazione Cicala!
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