IL PAT A MARANO

direttore generale a marano: 60.000,00 euro per 15 ORE a settimana

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Articolo l'Arena 25/06/2013 pag. 24:

 

Aumento delle tasse per i cittadini - direttore generale € 60.000,00 - 500 q cemento etc.

 

 

 

È guerra dei numeri in Consiglio comunale

 

MARANO. Sotto accusa la funzione del direttore generale
Ma sull'abolizione dell'Imu prima casa c'è accordo

Bilancio di gestione 2012: tra minoranza e maggioranza è battaglia sui numeri. Nell'ultimo consiglio comunale è stato approvato il rendiconto economico, che si chiude con un avanzo non vincolato di oltre 69 mila euro. Un risparmio che il gruppo di minoranza vorrebbe destinare agli asili di Marano e Valgatara o al supporto di aziende e famiglie. La lista Zardini per Marano propone inoltre lo sportello del Comune per l'export internazionale delle aziende vitivinicole e l'estensione del servizio internet in tutte le frazioni. «Vogliamo dare prima di tutto risposta alla sofferenza della gente», aggiungono i zardiniani Bruno Cottini e Jonathan Formolo, «ma ci interessiamo anche di Santa Maria Valverde, pro loco, casa di riposo e agricoltura sostenibile». Sui numeri, alla minoranza non tornano i conti. «Ringraziamo l'amministrazione perché, nonostante abbia aumentato l'addizionale Irpef del 20 per cento, ha accolto la nostra proposta di restituire parte del maltolto con l'abolizione dell'Imu prima casa», dicono. «Speriamo che accolga anche quella di riduzione Irpef, che tornerebbe ai livelli 2011, ma stesso giro di vite andrebbe fatto per diritti di segreteria, concessioni edilizie ed oneri di costruzione, negli ultimi due anni aumentati tra il 60 e il 300 per cento». Il gruppo di Paolo Zardini ha appoggiato il Piano casa: «Consente ampliamenti e recupero dei manufatti senza utilizzo di nuovo territorio e dà ossigeno alle imprese», ma non rinuncia alla battaglia: «Ci batteremo per l'eliminazione della figura del direttore generale che costa 20 mila euro l'anno, figura vietata dalla legge e che non abbiamo capito a cosa serva. Fumane non ce l'ha». L'incarico di Dg è oggi affidato al segretario comunale: «Percepisce circa 60 mila euro l'anno per un impegno di nemmeno 15 ore a settimana. Queste sacche di privilegi non sono ammissibili». Cottini e Formolo sollevano la questione cemento: «In particolare la sua distribuzione gratuita ai soliti noti. Da oltre un ventennio vengono elargiti 500 quintali all'anno della Cementirossi ma nei registri non c'è traccia. Non è corretto perché il beneficio è un bene collettivo, va suddiviso equamente». Considerando i dati sulla tassazione generale della minoranza «fuorvianti e privi di fondamento», la maggioranza replica: «Oltre ad aver azzerato l'Imu prima casa, uno dei pochi casi in Italia, a Marano l'addizionale comunale Irpef ha valori più bassi di quasi il 40 per cento rispetto ai Comuni della Valpolicella. In questi comuni è all'8 per mille, a Marano al 5. Con l'azzeramento dell'Imu prima casa e il contenimento dell'Irpef stiamo consentendo alle famiglie di disporre in media di 300 euro all'anno in più. È notevole se pensiamo che questa tassazione “leggera” avviene a fronte di una buona dotazione di servizi. In un momento di contrazione dei redditi, crediamo che tale condotta del bilancio sia corretta, anche per chi amministrerà dopo di noi». Così, ritiene l'amministrazione, «il Comune non si troverà impiccato e in difficoltà se si presentasse la necessità, oggi non verificata, di aumentare le entrate per finanziare opere urgenti». Il sindaco Simone Venturini difende il ruolo del direttore: «È uno dei punti di forza del Comune che, pur avendo una dotazione organica sotto la media (un dipendente ogni 300 abitanti), fa fronte a tutte le esigenze proprio grazie al senso di abnegazione del direttore, che oltre al suo incarico svolge quello di responsabile dell'area segreteria ed anagrafe. In altri comuni c'è un funzionario apposito. In questo ruolo vedo molti risparmi e un rilevante valore aggiunto. Credo che Zardini e compagni stiano sbagliando bersaglio».

 

Gianfranco Riolfi

 

IL GAS A MARANO AUMENTERA’ ANCHE PER RESPONSABILITA’ COMUNALE

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IL GAS A MARANO AUMENTERA’ ANCHE PER RESPONSABILITA’ COMUNALE

Proprio in questi giorni leggo sui giornali degli aumenti del gas e dell'energia elettrica.

Per la situazione, sono molto preoccupato perché gli elevati costi energetici del nostro Paese appaiono essere tra i maggiori ostacoli agli investimenti in Italia. Il costo dell'energia è responsabile dei costi di produzione e anche del caro vita, quindi anche del costo collettivo sociale.

Cosa possiamo fare per cercare di fermare il caro energia?

Qualcosa si può fare, ovvero incentivare la concorrenza.

Abbiamo iniziato da poco in Italia con questa avventura e forse non è iniziata nel migliore dei modi.

Ma come funziona la gestione del gas?

La cosa è un po' complicata perché in questo caso non troviamo un grande gestore nazionale da privatizzare (come enel per l'energia elettrica), ma una miriade di privati che gestivano la rete in concessione. Nei grandi Comuni esistevano tuttavia le municipalizzate: Agsm nel caso di Verona.

Nel caso di Marano di Valpolicella, che purtroppo conosco abbastanza bene, si può dire qualcosa di interessante.

In tempi lontani (1993) veniva affidata la concessione della distribuzione del gas alla ditta Veneta gas che, senza corrispondere alcun onere, aveva la facoltà di posare le tubazione, vendere il gas ai cittadini in regime di “privativa”. Appare corretta questa impostazione? No, perché questa ditta poteva praticare i prezzi a proprio piacimento e realizzare, a spese dei cittadini, importanti utili.

Molte erano le situazioni simili, a quella del nostro Comune. Ad un certo punto, lo Stato è intervenuto impartendo una nuova direttiva; in pratica il nuovo indirizzo nazionale prevedeva in prima battuta la liquidazione delle ditte fornitrici di gas sul territorio esistenti,  e in un secondo momento impartire una nuova gara per individuare la ditta più economica per la distribuzione del gas. Attenzione qui non si parla di vendita (ma di distribuzione) del gas. A tal fine lo Stato ha imposto che qualunque ditta di distribuzione del gas, potesse successivamente agire ristorando il costo dell'uso delle tubazioni al proprietario delle stesse, praticando una voce di costo in bolletta all’utente finale (cittadino…)

Quindi la nuova prassi procedurale prevede la distinzione tra Gestore di distribuzione e Gestore di vendita del gas. Due entità ben distinte con l’intento da parte dello Stato di favorire la concorrenza.

In effetti i cittadini di Marano possono andare già da oggi tranquillamente a rifornirsi dalla ditta “pincopallo” per la fornitura del gas, ma troveranno comunque una quota in bolletta per la distribuzione, che va a Veneta Gas proprietaria della rete (tubi del gas….).

La liquidazione delle ditte proprietarie delle tubazioni, come ogni cosa in Italia, va lentamente perché fare la stima del valore delle stesse è molto difficile. Ecco che viene lasciata la facoltà ai Comuni di prorogare la concessione (e quindi, solo in questo caso il proprietario della rete diventa un tutt’uno con il gestore che vende il gas) alle attuali ditte in cambio di “benefici pubblici”.

Questi benefici pubblici si sono tramutati a Marano nell'estensione della rete gas anche nei posti più remoti facendo talvolta km di tubazione per servire solo 1 o 2 famiglie o per asfaltare strade vicinali ricadenti anche nel Comune di Negrar. Qualcuno di voi si chiederà che interesse ha questo aspetto, tanto questi costi se li sobbarcherà la Veneta Gas. Ed invece no!

Dicevamo prima, che le ditte concessionarie del servizio di distribuzione del gas devono essere liquidate (ricordo che è lo Stato che lo ha imposto) quindi, deve essere valutato il valore delle loro tubazioni e di conseguenza le stesse ditte dovranno nel tempo essere liquidate.

Penso male quando presumo che la stima è stata superiore ai costi di realizzazione delle nuove estensioni? Sono convinto di no perché altrimenti la Veneta gas non sarebbe stata contenta, come invece lo è stata, di portare la rete gas anche nelle località sparse.

Per cercare di capire meglio, vediamo cosa è successo di recente……

A Marano hanno (penultimo consiglio comunale con voto contrario della minoranza) approvato la stima della rete gas in € 5.600.000,00, tondi, più IVA, oltre ai lavori eseguiti successivamente l’anno 2010, da computare a parte, fino all'effettivo subentro della nuova ditta individuata secondo gara.

In pratica, la nuova ditta subentrante dovrà pagare alla Veneta Gas, un Valore pari a quello sopra menzionato (€ 5.600.000,00), successivamente la stessa ditta subentrante si rifarà sui cittadini di Marano caricando mensilmente il costo dell'ammortamento dell'impianto (la rete gas).

Facendo un piccolo conto ogni cittadino pagherà circa € 200 -250 all'anno per i prossimi 40 anni affinché la nuova ditta rientri con le spese che ha dovuto sostenere con Veneta Gas (€ 8.000-10.000 in totale).

Ma, visto l’analisi della perizia di stima vi è da chiedersi, la rete di Marano vale effettivamente tale somma?

Io credo di no! In effetti la perizia di stima, firmata dal geom. Paola Perantoni, riporta tra i costi anche gli allacciamenti, già pagati dai cittadini e non indica tutte quelle tubazioni posate dai lottizzanti a proprie spese (campel, Borago etc.). In effetti ogni cittadino di Marano ha pagato di propria tasca per allacciarsi alla rete gas.

Ma la cosa che fa pensare ad una gestione di piacere è che mentre la Veneta Gas chiede per la cessione della propria rete circa 7.000.000 di euro e il Comune ne offre circa € 5.750.000 poi ci si accorda per una somma di € 5.600.000,00 quindi € 150,000,00 euro in meno rispetto all'offerta del Comune. La cosa appare almeno bizzarra se non incredibile! La domanda posta dalle minoranze anche in Consiglio è: Qual è il vero valore della rete gas di Marano? Si può dire visto la lettura dei documenti che  la rete valga ancora meno di € 5.600.000,00?

Le domande appaiono congrue i fatti si dimostrano irreali e fuori dalla norma.

Per fare un esempio pratico è come se noi andassimo a trattare l'acquisto di un'automobile usata dove il concessionario ci chiede 10.000,00, noi ne offriamo meno, 8.000,00, e a quel punto il concessionario ci dice dammene 7.000. Strano? Non dovrebbe chiederne almeno 8.000? Questo è quello che è successo a Marano di Valpolicella nelle fasi di trattativa tra Veneta gas e il Comune

Poi c'è da considerare che la Veneta Gas è stata recentemente venduta dai vecchi proprietari alla Società Eurogasmet, quindi dall'atto di compravendita si sarebbe certamente capito quale fosse il valore di mercato della rete gas di Marano, cosa che non è stata nemmeno valutata. E se scoprissimo che dall'atto di compravendita la rete di Marano non vale nemmeno € 3.000.000,00 come alcuni tecnici sostengono? Vorrebbe dire che i cittadini di Marano invece dei € 200-250 anno ne dovrebbero versare € 100-130 anno con un risparmio di complessivo di circa € 4.500,00.

Come Consigliere Comunale ho chiesto che si faccia luce sulla vicenda e trasmetterò tutto alla Procura della Corte dei Conti per le verifiche del caso!

Noi Amministratori prima di approvare certi documenti con faciloneria dovremmo pensare alle conseguenze che provocano.

 

Evoluzione della specie.......

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IL SINDACO DI MARANO, SIMONE VENTURINI, NEL 2006 FACEVA UNA ANALISI DELLA CEMENTIFICAZIONE IN VALPOLICELLA.

 

Valpolicella: Nel mirino il nodo della cementificazione
Sabato 18 Marzo 2006 L'Arena




Un reportage sul settimanale
«Famiglia Cristiana» indaga sui problemi della Valpolicella



Tre-quattro pagine sulla Valpolicella nel bene e nel male: questo il servizio che uscirà la prossima settimana su «Famiglia Cristiana». Il giornalista Alberto Laggia e il suo fotografo sono stati accompagnati a fare un tour tra bellezze incontaminate e cemento da una rappresentanza dell’associazione Salvalpolicella. Non è mancata la «visita» alle lottizzazioni di Sant’Ambrogio e ai sentieri di Gargagnago, alla splendida chiesetta di santa Maria del Degnano, al Vaio a Negrar e a Villa Bertoldi (vicino alla villa del '400 si costruirà la nuova zona sportiva comprendente due campi da calcio, uno di tamburello, bar, luogo di ristoro e tribune in un’area ceduta da privati in cambio della possibilità di costruire 16 mila metri quadrati di appartamenti). Tappa anche a Pedemonte a Villa Santa Sofia, a Ca' de Dè a San Pietro in Cariano e al Pule. Un giro durato otto ore a immortalare angoli naturali e scempi.
A incontrare il giornalista del settimanale, il presidente del Centro di documentazione per la storia della Valpolicella, Pierpaolo Brugnoli, che ha raccontato le vicende della vallata degli ultimi 30-40 anni evidenziando sia l’aspetto della sua vocazionalità antica per il vino, ma anche di un altro prodotto, il marmo, il cui commercio negli ultimi tempi ha subito un’inflessione notevole. È stato intervistato anche Giorgio Massignan, presidente di Italia Nostra, che ultimamente si è interessato molto dei problemi della Valpolicella.
Di rilievo l’intervento del sindaco di Marano, Simone Venturini, che ha fatto un excursus economico sociale sulle cause che hanno determinato un simile cambiamento nella fisionomia del territorio e lo spostamento di interesse sui guadagni derivanti dall’edilizia, che solo illusoriamente portano vero guadagno per l’amministrazione. Di fatto, i problemi conseguenti, come il traffico, lo smog, l’inquinamento, la riduzione di attrattiva turistica, sta pesando nell’economia dei paesi che nell’arco degli ultimi dieci anni sono triplicati di numero. E la battaglia, secondo Venturini, si gioca proprio a San Pietro, per la sua centralità, per il processo edilizio, per il traffico.
Di recente il sindaco di Marano aveva svolto un’indagine di tipo socio economica, evidenziando come «la via da seguire nel futuro per uno sviluppo armonico della Valpolicella sia un'inversione di tendenza per quanto riguarda l’urbanizzazione e l’insediamento di agglomerati residenziali, che portano ad incrementi demografici cui occorre far fronte con una dotazione infrastrutturale ed un tessuto economico di nuove imprese per ora impossibili da realizzare». E ha concluso: «per mantenere un adeguato rapporto residenti-imprese o residenti-infrastrutture o residenti-servizi servirebbero investimenti e disponibilità finanziarie assolutamente oggi non disponibili. Il territorio della Valpolicella non è più in grado di tollerare ulteriori urbanizzazioni, pena la compromissione, già in parte avviata, del paesaggio, della vivibilità, dei rapporti sociali e delle opportunità economiche del territorio stesso».

Per il prossimo lunedì è già programmato un altro intervento dei media: è la volta di Rai Tre. Si sta organizzando un itinerario simile a quello di lunedì scorso.


http://www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getarticle&id=18862

Giancarla Gallo

GUARDANDO IL P.A.T. CHE HA VOLUTO PER MARANO PARE CHE IL SINDACO ABBIA PERSO LUCIDITA' PER STRADA (NEL NUOVO PAT SONO  PREVISTE 13 NUOVE AREE DI ESPANSIONE RESIDENZIALE E 4 AD INDUSTRIALE)

   

Bugie o cattiva informazione? forse entrambe

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LA QUESTIONE DELLA CROCE BIANCA A MARANO DI V.LLA FA ANCORA DISCUTERE

Il 28/11/2011 il Consigliere di Minoranza dott. Paolo Zardini proponeva una mozione in consiglio Comunale in cui si chiedeva di attivarsi per concedere dei locali alla Croce Bianca, ma Veniva prontamente respinta da tutti i Consiglieri di maggioranza (vedi Delibera di Consiglio Comunale del 23/12/2011 n. 26).

In data 31/07/2012 la Sig.ra Agnese Ceschi (press preferenziale del Sindaco Venturini) scriveva sull'Arena: “Lima13 è la nuova ambulanza della Croce Bianca. Fa sosta a Valgatara nella nuova sede dell'associazione, di fronte alla baita degli Alpini. Ottenute le necessarie certificazioni da parte della Regione Veneto, Croce Bianca è partita da alcune settimane con il nuovo servizio 24 su 24 nella sede messa a disposizione dal Comune di Marano”.

Con delibera di Giunta di Giunta Comunale n. 23 del 11/03/2013 si apprende:

  • che con comunicazione prot. 1288 del 22/02/2012 il Presidente della Associazione di volontariato PAV Croce Bianca Verona ONLUS richiedeva la disponibilità da parte dell’Amministrazione del Comune di Marano di Valpolicella di poter iniziare un servizio di assistenza sanitaria sul territorio con sede operativa in Valgatara, via degli Alpini;

  • che l’Amministrazione comunale si è detta molto favorevole a tale proposta in quanto il servizio prestato dall’Associazione di volontariato PAV Croce Bianca Verona ONLUS, oltre ad essere importantissimo dal punto di vista sanitario, si attuerebbe nel territorio della Valpolicella anche con la presenza di un’ambulanza che consentirebbe una maggior copertura del territorio suddetto – FORSE “MOLTO FAVOREVOLI” ERANO I CONSIGLIERI DI MINORANZA, IN QUANTO, LA MAGGIORANZA HA BOCCIATO LA  LORO MOZIONE!!!

  • ritenuto di individuare gli spazi idonei per la sede operativa dell’Associazione di volontariato PAV Croce Bianca Verona ONLUS nei lo cali comunali del Centro sportivo di Valgatara sito in via degli Alpini 1, garantendo un accesso indipendente all’Associazione stessa; - MA LA SIGNORA CESCHI NON SCRIVEVA SULL'ARENA CHE IL SERVIZIO ERA ATTIVO GIA' NEL MESE DI LUGLIO 2012 IN QUELLA SEDE??????? tERZE PERSONE NE USUFRUIVANO  ABUSIVAMENTE?

  • che nel corso dei mesi scorsi, in previsione della messa a disposizione degli spazi per garantire la sede operativa dell’Associazione, si è provveduti ad adeguare gli impianti elettrici, idraulici e termosanitari alle prescrizioni regionali finalizzate al rilascio dell’idonea autorizzazione all’esercizio di attività di trasporto e soccorso con ambulanza; - MA SE IL SERVIZIO ERA GIA' ATTIVO NEL LUGLIO 2012, COME AFFERMAVA LA SIG.RA CESCHI TERZE PERSONE ESERCITAVANO IN LOCALI CON GLI IMPIANTI NON A NORMA?

  • Visto il decreto n. 153/2012 nonché il successivo decreto 271/2012 qui trasmesso in data 07.01.2013 a firma del Segretario regionale per la Sanità, dr. Domenico Mantoan, con i quali si autorizza all’Associazione divolontariato PAV Croce Bianca Verona ONLUS l’esercizio di attività del trasporto e soccorso con ambulanza; - MA SE IL SERVIZIO ERA GIA' ATTIVO NEL LUGLIO 2012, COME AFFERMAVA LA SIG.RA CESCHI TERZE PERSONE ESERCITAVANO SENZA AUTORIZZAZIONE?

ED INFINE

  • Di concedere alla Associazione di volontariato PAV Croce Bianca Verona ONLUS l’utilizzo in comodato d’uso gratuito dei locali del Centro sportivo di Valgatara siti in via degli Alpini 1, precisamente individuati nella planimetria allegata allo schema contratto, per la durata di 5 (cinque) anni a partire dalla sottoscrizione del relativo contratto per consentire all’Associazione di stabilirne la propria sede operativa periferica; - MA FACCIAMO GLI STRUZZI??? LA CROCE BIANCA STA OPERANDO SUL TERRITORIO ANCORA DA LUGLIO 2012 OPPURE NO?

QUI C'E' QUALCOSA NON TORNA, O LA CESCHI RACCONTAVA DELLE “PANZANE” O L'AMMINISTRAZIONE STA' COMPIENDO FALSI IN ATTI PUBBLICI!!!!

Ma supponiamo che la Croce Bianca non stia esercitando a Marano dal Luglio 2012.

Come è possibile che si facciano i lavori di adeguamento degli “impianti elettrici, idraulici e termosanitari alle prescrizioni regionali finalizzate al rilascio dell’idonea autorizzazione all’esercizio di attività di trasporto e soccorso con ambulanza” prima che venga approvata la delibera di Giunta che autorizzi l'operazione di cessione degli immobili alla Croce Bianca?

E se la Giunta non avesse approvato la proposta? (dalla delibera non si capisce nemmeno chi sia il proponente.......); supponiamo anche il caso che laCroce Bianca per sopravvenuti impegni non intenda proseguire nella sua manifestata volontà del febbraio 2012. Tutti interrogativi logici se pensiamo la lungaggine dell'amministrazione nel concedere i locali!

CHIARO AVREMMO FATTO DEI LAVORI CHE NON SERVONO, MA COSA IMPORTA DI SICURO NON PAGA IL TECNICO COMUNALE CHE LI HA COMMISSIONATI!

Qui in Venturini, uomo del fare, direbbe che il sottoscritto con questo corretto modo di operare avrebbe ritardato la concessione in capo alla croce bianca. Critica ancora ingiusta perchè dalla richiesta del 22/02/2012 il Presidente della Associazione di volontariato PAV Croce Bianca Verona ONLUS, alla adozione della Delibera di Concessione del 11/03/2013 è trascorso più di un anno.

E come la mettiamo con la mozione del Consiglio che bocciava la proposta di attivarsi per concedere in comodato d'uso gratuito dei locali in Via degli Alpini?

Ricordavate infine che il Venturini sul L'Altro Giornale di gennaio 2012 dichiarava che la Croce Bianca avrebbe avuto la propria sede presso la casa di riposo, dove vi era l'ambulatorio medico, poi concesso in uso al Gaam, il quale avrebbe trovato collocazione nella parte terminale della sala Silvestri – insomma come al solito un bel pasticcio! UNICA SPIEGAZIONE A QUESTO PASTICCIO AMMINISTRATIVO E' DOVUTO AL FATTO CHE L'INDIRIZZO PROGRAMMATICO DEL COMUNE DI MARANO VIENE DATO DALLE MINORANZE, COSTRINGENDO LA MAGGIORANZA PRIVA DI IDEE A RINCORRERE LA PROGETTUALITA' RICCA DI PROGETTI DELLA MINORANZA; AL FINE DI NON PERDERE IL TRENO DEI CONSENSI E ACCAPPARRARSI MERITI NON PROPRI ATTRAVERSO CONTINUE AUTOCELEBRAZIONI COMMISSIONATE A GIORNALISTI DI DUBBIO PROFILO E SPESSO COMPIACENTI.

A mio giudizio vedo una azione amministrativa pasticciona, disordinata e sprecona.

E pensare che abbiamo anche un Direttore Generale, vietato per i Comuni sotto i 10.000 abitanti, che ci costa € 20.000/anno!

QUI la mozione delle minoranza, la bocciatura della maggioranza e l'articolo del L'Altro Giornale

QUI la delibera del marzo 2013 “pasticciata”

di seguito l'Articolo della Ceschi pubblicato sul L'Arena

dal L'ARENA DEL 31/07/2012

Valpolicella più sicura con la Croce Bianca

MARANO. Sono in preparazione i corsi per formare nuovi volontari
Nuova sede a Valgatara operativa 24 ore su 24

Lima 13 è la nuova ambulanza della Croce Bianca di Valgatara

Lima 13 è la nuova ambulanza della Croce Bianca di Valgatara


Lima13 è la nuova ambulanza della Croce Bianca. Fa sosta a Valgatara nella nuova sede dell'associazione, di fronte alla baita degli Alpini. Ottenute le necessarie certificazioni da parte della Regione Veneto, Croce Bianca è partita da alcune settimane con il nuovo servizio 24 su 24 nella sede messa a disposizione dal Comune di Marano. Nicola Lanciai, presidente, commenta: «Nonostante la crisi che purtroppo si è fatta sentire anche nella nostra realtà, l'ottimismo del sindaco Venturini era tale da non poter rinunciare all'idea di buttarci coraggiosamente in questa nuova avventura». Con entusiasmo replica Venturini: «Croce Bianca ha trovato gli spazi ideali nei locali di fronte alla baita degli alpini di Valgatara, dietro alla Casa del Volontariato, con 2 ampie stanze e relativa dotazione di bagni, docce e servizi. Lo spazio disponibile è sufficiente per allestire una stanza per 4 posti letto utili a garantire il servizio sulle 24 ore, ed una zona giorno». La sede è centrale e vicina a tutte le vie di comunicazione, dotata di parcheggi e di spazi adeguati. La presenza di Croce Bianca costituisce anche un presidio per l'intera area. «La soluzione individuata dal Comune garantisce all'intera Valpolicella di disporre di un servizio di emergenza no stop», commenta Lanciai. Quella della Valpolicella è una zona nota alla Croce Bianca, che fino allo scorso gennaio ha operato stazionando all'ospedale di Negrar. Molti dei volontari provengono dai paesi limitrofi e per questo, dice Lanciai, «non vedevano l'ora di mettere a disposizione dei propri conterranei il loro tempo ed il loro impegno». Per incentivare la collaborazione della popolazione Venturini auspica per il prossimo autunno di poter attivare alcuni corsi per addestrare nuovi volontari da impiegare qui nella Valpolicella. «Sarà un'occasione di crescita e di impegno per giovani e persone che intendono mettere a disposizione parte del loro tempo per il bene della società nel settore del soccorso extra ospedaliero. Dietro a questo servizio ruotano persone straordinarie». Il presidente di Croce Bianca comunica che sono già in fase di preparazione i corsi per gli aspiranti volontari. «Ci teniamo a sottolineare che quella del volontariato è un'esperienza che tutti dovrebbero vivere almeno una volta nella vita. Speriamo che nei mesi a venire l'entusiasmo dei nostri Volontari sia da stimolo ed esempio per tutti», conclude Lanciai. A.C.


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fare il sindaco perchè?

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FARE L'AMMINISTRATORE, UN IMPEGNO SOCIALE O UN'OCCASIONE PER AUMENTARE IL PROPRIO BUSINESS?

Qui da un po' di tempo ci stiamo interrogando se il ns. Sindaco, ing. Simone Venturini, sia effettivamente gravato dal suo compito istituzionale o ne tragga vantaggio per la sua vita lavorativa.

Ci interroghiamo sul conflitto d'interesse del Dott. Berlusconi, ma spesso ci dimentichiamo che casi, se pur meno conclamati, si trovano anche nel ns. Comune.

E' CORRETTO CHE TECHNITAL ( ditta di cui il l'ing. Simone Venturini, Sindaco di Marano di V.lla, è uno dei tre amministratori) , RICEVA DA ACQUE VERONESI N. 23 INCARICHI (DAL GIUGNO 2007 AD AGOSTO 2012) PER UN AMMONTARE DI € 946.221,13 OLTRE IVA?

RICORDO CHE ACQUE VERONESI E' UNA SOCIETA' PUBBLICA, PARTECIPATA DAL COMUNE DI MARANO IN CUI IL  SINDACO DI MARANO NE E' AMMINISTRATORE.

TECHNITAL E UNA SOCIETA' PRIVATA A SCOPO DI LUCRO.

E POI

E' CORRETTO CHE L'AZIENDA GARDESANA SERVIZI, SOCIETA' CONTROLLATA DALL'A.A.T.O. VERONESE, ANCH'ESSA PARTECIPATA DAL COMUNE DI MARANO DI VALPOLICELLA, CONFERISCA  INCARICHI, SEMPRE ALLA DITTA TECHNITAL AMMINISTRATA DALL'ING. SIMONE VENTURINI,PER UN AMMONTARE DI € 118.000,00 OLTRE IVA?

Non so se qui pensiamo solo male o ci avviciniamo alla realtà, ma il conflitto d'interessi ci pare evidente!

Sembra che  da una parte l'ing. Venturini partecipa come socio (per la carica che ricopre ) in Acque Veronesi e A.A.T.O. Veronese, COMMITTENTI, e dall'altra come amministratore di Technital (APPALTATORE).

Come potrà esercitare l'azione di controllo se poi ne è anche fornitore?

alleghiamo elenco incarichi ricevui da Acque Veronesi e AGS.

 

 

 

 

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